Unioni Civili, è l’amore che fa una famiglia.
C’è una famiglia di origine e quella che scegliamo.
Quando si parla di unioni civili, soprattutto negli ultimi tempi, purtroppo sembra si stia tornando indietro nel tempo anziché guardare al futuro. Troppo spesso infatti, a parer mio ci si dimentica di porre l’attenzione sull’unica verità che è alla base di tutto: La famiglia è dove c’è Amore.
Pensando quindi a quante diverse realtà mi è capitato di conoscere e fotografare in questi anni da collezionista di ricordi e di momenti intimi e familiari, vorrei invece riportare l’attenzione proprio ai valori semplici e renderli liberi da preconcetti.
Le unioni civili sono una realtà oggi e bisogna imparare a rispettarle e smettere di considerarle come di serie B.
Tutti noi abbiamo una famiglia d’origine, che è unica ed è la nostra. Ma questa, a un certo punto nella vita, dovrebbe avere il coraggio di saper aprire le braccia per accoglierci da adulti e permetterci di essere semplicemente chi siamo. Chi come me viene da una generazione anni 70/80, è cresciuto in un’epoca di bombardamenti mediatici di pubblicità e film, in cui si presentava unicamente la tipologia di famiglia così definita “del mulino bianco”, da uno spot molto famoso in quegli anni.
Invece ci siamo ritrovati a fare i conti con una generazione di mezzo, la nostra, che improvvisamente ha visto in molte occasioni cambiare le carte in tavola. Ritrovandosi spesso completamente spiazzata, in abiti che iniziavano ad andare stretti o diventavano del tutto fuori moda.
Siamo l’epoca dei primi genitori divorziati, una delle primissime realtà con cui abbiamo dovuto fare i conti. E nessuno ci ha dato gli strumenti per capire o fatto pensare che anche quella poteva essere una possibilità. Siamo le generazioni dei primi coming out, in cui improvvisamente ci si è resi conto, che forse no, non era vero che esisteva solo quel tipo di famiglia.
Di nuove realtà ce ne sono molte altre oggi, che anche se a fatica, la società sta iniziando a considerare e ad accogliere.
Ci sono le famiglie degli immigrati, che da una ventina d’anni e anche di più hanno iniziato a nascere, crescere e vivere insieme alle nostre. Le famiglie allargate, che hanno passato il divorzio e si sono riequilibrate in una nuova dimensione di affetti e di felicità. Po ci sono famiglie miste, di ogni colore e di ogni religione che hanno saputo non fermarsi di fronte alle diversità in nome dell’amore. E poi ci sono le famiglie di omosessuali, che devono lottare da decenni per conquistare qualsiasi tipo anche minimo di diritto civile.
Ma sapete cosa vi dico, per fortuna ci sono tutte queste diversità, perché a mio parere sono per le società una sorgente di cultura, e aprono la mente e il cuore.
Le uniche famiglie che per fortuna non ci sono più, sono quelle che non sono mai esistite, cioè proprio quelle del “mulino bianco”. Un progetto di perfezione familiare da crisi di identità. Nessuno oggi, può più riconoscersi in quelle, e onestamente credo, per come sono andate poi le cose, che nemmeno lo si desideri più, o almeno questo me lo auguro. Già, perché la perfezione non esiste.
Esiste l’Amore, il rispetto, la dedizione, la forza di volontà, l’impegno, la comprensione e l’accoglienza.
Questi secondo me sono gli ingredienti giusti su cui dovrebbero fondarsi le famiglie, perché questi sono gli unici valori di altri tempi che bisognerebbe insegnare e tramandare nel futuro. Invece di concentrarci tutti sulle diversità come fossero una minaccia, dovremmo invece apprezzarla e accoglierla a braccia aperte, perché è una ricchezza infinita.
Ma tornando al caso specifico delle unioni civili, come famiglie che si scelgono in relazione a quelle di origine, la cosa che mi colpisce sempre tanto è che siano colme di una emotività inenarrabile.
E molto spesso c’è una profonda connessione tra queste forti emozioni che si avvertono, e i rapporti familiari di origine e come questi siano vissuti.
Dopo averne viste tante, non posso che gioire per tutte quelle famiglie di origine che ce l’hanno fatta.
Che hanno avuto la forza e l’Amore di saper comprendere, accogliere e condividere la felicità dei propri figli, anche se non era esattamente il futuro che immaginavano per loro. E sanno stargli accanto con altruismo e rispetto, con coraggio e affetto. Prendono parte in queste nuove famiglie che si formano, con grande Amore e complicità.
Dall’altra parte invece, mi rammarico per tutte le altre famiglie d’origine che non ce la fanno, e vi garantisco sono davvero molte, perché non vedono cosa si stanno perdendo. Mi dispiace che non riescano a capire, che dietro la loro vergogna e non accettazione c’è un profondo egoismo, il non saper accettare né gioire della felicità di un figlio, semplicemente perché non rispecchia il loro disegno e non perché ci sia qualcosa di sbagliato. E la cosa più triste è che non vedono il dolore e la sofferenza che provocano in coloro che dicono di amare più di ogni altra cosa al mondo, ignorando la forte rinuncia a cui vanno incontro.
Siate liberi di essere voi stessi, sempre. Scegliete la vostra vita e siatene fieri.
La Famiglia non è uno schema, è dove c’è Amore.
E voi cosa ne pensate??!
Per qualsiasi informazione chiamatemi al numero +39 328 8439470 o scrivermi a info@silviacleri.it