STOP alla VIOLENZA SULLE DONNE.
Partire per sognare, partire per sperare, partire per poi ritornare!
#stopallaviolenzasulledonne
Nel 2016 ho avuto l’opportunità di poter aiutare una Associazione di Roma, l’associazione Differenza Donna che dal 1989 che si occupa di violenza di genere, gestendo Sportelli presso alcuni Ospedali, Centri Antiviolenza e un Centro contro la Tratta a scopo di sfruttamento sessuale /o lavorativo. Nel mese di giugno 2016, infatti, mi è stato chiesto di aderire alla mostra “Trust” con alcuni miei scatti.
Questa è stata una delle esperienze più toccanti nella mia vita.
Ho avuto l’opportunità di conoscere alcune donne che nella loro vita hanno avuto la sfortuna di essere ingannate ed intercettate da organizzazioni criminali che con l’inganno e l’uso della forza e delle minacce le hanno poi costrette alla prostituzione sulle strade italiane.
Durante i giorni in cui ho lavorato a fianco delle Operatrici del Centro e con le donne che al Centro Anti tratta hanno trovato ospitalità e protezione, ho avuto l’occasione di comprendere che il fenomeno della tratta a scopo di sfruttamento sessuale è un fenomeno ampio che colpisce, purtroppo, ancora tante donne.
Ho potuto ascoltare le loro storie, la loro rabbia, la loro voglia di rivalsa.
Ho potuto toccare con mano che cosa significa cambiare paese da un giorno all’altro con la speranza di poter cambiare il proprio futuro, per poi trovarsi in una situazione peggiore.
La tratta si dimostra essere una forma di violenza di genere che pone le donne in una situazione di vulnerabilità e subalternità, dal quale è molto complesso uscire e chiedere aiuto. Le vittime di tratta risultano essere in larghissima parte donne; quasi la metà delle vittime identificate (il 49%) sono donne adulte, mentre le minori corrispondono al 23% (contro il 21% nel 2014 e il 10% nel 2004): insieme rappresentano il 72% delle vittime di tratta a livello globale. I minori vittime di tratta sono il 30% del totale, con netta prevalenza delle bambine rispetto ai bambini, dato in aumento nel 2016 rispetto agli anni precedenti.
Mi sono emozionata ad ascoltare i sogni e le speranze delle donne che ho fotografato.
E’ stato bello da dietro alla macchina fotografica restituire loro dignità e valore, vedendole come sono ORA e non COME SONO STATE.
E’ stata un’esperienza incredibile questa per me, tra le fotografie più difficili che mi sono trovata a realizzare.
Ho cercato di ascoltarle per poterle raccontare nel profondo, nei desideri, nei sogni che qualcuno ha ingiustamente infranto. Ho visto sguardi di una profondità disarmante che non posso e non voglio dimenticare, pieni di parole e di silenzi, di dolore e sogni di speranza. Ho cercato di abbracciare le loro anime, e di dargli almeno una piccola rivincita attraverso le immagini. E con il cuore spero che per loro come per tutte le altre donne vittime di qualsiasi violenza, che sia presto solo un terribile ricordo e che possano dimenticare.
Questa realtà è una sfera di un macro argomento, che è la VIOLENZA SULLE DONNE, che tutti abbiamo il dovere di denunciare, combattere e avere a cuore. Questo è un mio piccolo contributo, ma è solo l’inizio.